sabato 25 luglio 2009

Ceresole Reale


Nel profondo del mio cuore, sapevo da sempre che Dio aveva qualcosa di speciale per noi nel deserto (uso spesso la parola "deserto" perché la Bibbia lo fa, questo semplicemente vuol dire la creazione oppure la natura). Ci ha disegnato per un giardino, un posto dove potevamo camminare con lui tutta la giornata, ascoltarGli e trovare gioia nella ricchezza e la bontà della Sua creazione. Di conseguenza del nostro peccato, siamo stati cacciati fuori dal giardino e dovevamo affrontare un suolo maledetto pieno di "spine e rovi" (Genesi 3.17-18). Sebbene il deserto fosse stato cambiato radicalmente di conseguenza del nostro peccato, Dio ci si ancora attira per parlarci, donarci e redimerci (Osea 2.14-15).

La mia vita e' una testimonianza a questo fatto. Dal momento che io fossi nato, sono stato sempre attirato dal deserto. Mio padre mi farebbe ricordare sempre del fatto che dovesse essere un Dio che ha creato tutto quanto nella natura. Abbiamo trascorso estate interne insieme come famiglia nei parchi nazionali e altri posti non toccati dall'uomo. Mi ha insegnato che Dio e' selvaggio e imprevedibile vedendo un'aquila prende un salmone dal torrente o due capri che lottano insieme o un temporale con fulmini che fa vergognare i fuochi artificiali nostri. Mi sono innamorato con Le Montagne Rocciose di Colorado. Così, mi son trasferito da Chicago all'Università di Colorado a Boulder per studiare. Non mi sono trasferito li perché era l'università migliore, ma perché volevo essere vicino alle montagne che mi facevano svegliare al Suo amore.

Proprio li, Dio stava attirando il mio cuore. Mi ha fatto conoscere un gruppo si chiama University Christian Fellowship (Comunità Cristiana all'Università). Tramite questo gruppo e le loro escursioni in alta montagna, Gesù mi ha salvato nel primo anni degli studi. Naturalmente, ho iniziato a servire Gesù nel portare in montagna con me. Li gli parlavo di Gesù e il Suo amore per loro. Dio mi ha mandato in missione a Kazakistan per servire gli studenti di Ust-Kamenogorsk. Di nuovo, mi ha mandato a fare una missione nel deserto. Poi, mi ha mandato a lavorare con un ministero si chiama Noah's Ark (l'Arca di Noè) sul fiume Arkansas. Non mi sono reso conto a quel punto, ma guardando indietro, Dio stava svegliando in me una passione per vederlo redimere soprattutto ragazzi nel deserto.

Credo che ci userà per farlo nel futuro. Il nostro tempo insieme a Ceresole domenica scorsa me l'ha confermato. Ho visto ragazzi vivi e persone testimoniare di Gesù tutta la giornata! Mi ha stimolato tanto da pensare e pregare per vedere cosa sta facendo nel deserto attorno a Torino e Aosta.

mercoledì 22 luglio 2009

Benvenuti




Allora, ecco il nuovo blog di
into the wilderness. La visione e' di fare un diario insieme di come lo Spirito di Dio ci parla nel deserto affinche' cresciamo e assomigliamo di piu' a Gesu'. Spero che ci siano tanti pellegrini che lasciano un'impronta su questo blog racontando le espierenze di un Dio che vuole parlarci. Vi ricordo delle sue promesse:
«Perciò, ecco, io l'attrarrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Di là le darò le sue vigne e la valle d'Acor come porta di speranza; là mi risponderà come ai giorni della sua gioventù, come ai giorni che uscì dal paese d'Egitto. Osea 2.14-15

Il Dio del deserto ci ama cosi' tanto!